Ieri sera sono tornato, dopo mesi, alla Bottega del Vino di Castiglion Fiorentino. Con me c’era Tavira, stanca come solo lei può esserlo dopo un giorno a bighellonare con me. Ha dormito tutto il tempo. Ha dormito il sonno dei giusti. Io no. E’ dura, se dormi, mangiare. E poi io mica sono giusto come lei.
Mi sono fatto aprire una bottiglia che non conoscevo. L’etichetta la vedete qui a sinistra. Già da sola racconta un’azienda particolarmente fiera della sua semplicità e della sua filosofia biodinamica.
Bellotti Rosso, Triple A. “Semplicemente vino”, cioè Dolcetto e Barbera, cioè Cascina degli Ulivi da Nove Ligure nell’alessandrino. Una delle aziende che più ha vivacizzato il mondo dei vini naturali, contribuendo da una parte alla loro conoscenza e dall’altra partecipando alla ridda di litigi tra vignerons “veri”.
Il Bellotti Rosso è un vino da tavola. Per questo non trovate nella etichetta l’annata o l’uvaggio (e a me questo rompe molto). E’ il prodotto base dell’azienda, più nota per altri vini. Si rifà alla tradizione locale. Un vino da tutti i giorni. Io l’ho trovato a 13 euro al ristorante e La Bottega del Vino ha ricarichi onesistissimi. L’ho scelto perché ai proprietari era piaciuto molto il bianco (da uve Cortese). Il rosso non l’avevano ancora degustato. Lo si è fatto insieme.
Com’è? Risposta complicata. Non vuole essere un vino indimenticabile e di sicuro non lo è. Vale il prezzo che ha, ma a quella cifra se ne trovano di migliori (ad esempio quasi tutti i Dolcetto di Alba, Diano d’Alba, Dogliani e Langhe Monregalesi). E’ senz’altro un vino contadino, scuro e oltremodo vinoso, col frutto polposo del vino giovane e ruspante. Profumi semplici, puzzetta da biodinamico che non è dominante ma c’è (e se non c’era si stava meglio). Progressione assente, persistenza timida. Statico, personalità deludente. Bevibilità media. Sufficiente versatilità nella prova abbinamento (l’ho bevuto con antipasto di formaggi e verdure e pici con pomodori di Pachino).
I lieviti sono indigeni. La solforosa non c’è. La filtrazione è minima. Il risultato è filosoficamente lodevole, ma gustativamente non travolgente.
Ma quanto tu sei bravo , qualsiasi cosa tu scriva è poesia !
la prossima volta assaggia il Cortese magari rende meglio l’idea del semplicemente…
Sì Alberto, l’ho scritto che ai proprietari era piaciuto il bianco (e per questo avevano acquistato sulla fiducia anche il rosso). E dopo averlo bevuto ieri con me, Claudio (lo chef) mi ha confermato che il bianco era sicuramente migliore.
Ciao Andrea,
parlando di vini naturali volevo segnalarti un’esperienza fatta qualche giorno fà da un amico ristoratore Ballarin di Mirano ( slow food)
Con una bella frittura di pesce mi ha fatto assaggiare una Garganega frizzante metodo naturale ovvimente residuo 0 ,non quindi il classico Soave e dintorni
Il produttore è Giovanni Menti di Gambellara e produce anche questo bel prodotto con il metodo naturale sur lie,con lieviti indigeni
La bottiglia mi è stata offerta ma sono sicuro che il prezzo è davvero molto ma molto competitivo.
Ciao,
Giorgione
concordo sempre con gli chef, o quasi 🙂 allora mi permetto di consigliarti un vino rosso di Stefano Bellotti il suo “Nibio” ottenuto da un antico biotipo di dolcetto…merita, semplicemente…
bè anche il loro Gavi è valido
Li proverò. So che l’azienda è lodevole (l’ho scritto) e sicuramente ho bevuto il loro vino con meno pretese.
Confermo la bontà del Nibiò.ho bevuto il 2005 ed è stato ottimo.
Ottimo anche il prezzo,13€ (al supermercato)
Cascina degli Ulivi è un’azienda storica per il metodo biodinamico e lo lavora benissimo.Non ho bevuto il Bellotti rosso o forse si a Vini Naturali a Roma lo scorso inverno ma non me lo ricordo,devo dire che il Bellotti Bianco è un vino da “cortese” di piacevole beva ed ha un gran rapporto qualità prezzo (€ 8.20 nella mia enoteca) ma il vino migliore resta il Filagnotti (gavi).
A proposito di vino biodinamico, ho avuto la fortuna di assaggiare in anteprima il nuovo vino di Elisabetta Foradori, una nosiola vinificata in Anfora che uscirà in commercio a primavera e continuo a chiedermi:”come mai non mi sono fregato la bottiglia che era in degustazione ed ora devo aspettare tutto sto tempo per riberlo?”
speriamo che a Vini di Vignaioli a Fornovo la ritrovo!!
Andrea se non l’hai gia fatto devi provarla, credimi è stupefacente!!!
Concordo con la tua analisi del vino, è perfetta …
Dopo avere bevuto in una enoteca il Bellotti Bianco ( che mi era piaciuto molto !!! ), sono stato in azienda da Stefano per acquistare alcune bottiglie tra cui il Bellotti Rosso che purtroppo non ho trovato all’altezza del bianco.
Confermo eccellenza del Nibiò di cui esistono due diverse versioni ( a seconda del vigneto di provenienza ) e del Filagnotti
Andrea se vai in puglia assaggia il Tarantolato ed il Portico del Ladro due vini della cantina della Riforma Agraria di Massafra (TA). Trattasi rispettivamente di un primitivo e di un negramaro. E poi fanno un bianco con macerazione alla Gravner che davvero non si può descrivere. Giallo Ambrato Abboccato che sembra quasi un passito. Ottimo l’olio fruttato.
Fammi sapere.
Pippo
A me sinceramente non convince nemmeno il Filagnotti. Ma de gustibus…
@ Giorgione da Verona.
Grazie per il “bel prodotto”.
Il vino in questione è ora esaurito, siamo in attesa dell’annata 2010.
Il prezzo in cantina è € 5,10. Qualcuno mi ha detto che è troppo basso ma, si tratta del vigneto meno importante dell’azienda, fatto rifermentare con l’aggiunta di mosto di Recioto (quindi garganega passita e utilizzo di zuccheri e lieviti naturali per la rifermentazione), mai solfitato e mai filtrato, quindi personalmente molto meno lavoro da dedicargli rispetto agli altri vini. Packaging volutamente semplice e ruspante con etichetta in carta riciclata.
Ti invito a venirci a trovare per assaggiare i ns. Gambellara oltre che il ns. durello spumante Omomorto (metodo martinotti spumantizzato da noi, millesimato, zuccheri 0 e acidità 9,9 grammi per litro) che o lo ami o lo odi e in fine i tre passiti, Recioto di Gambellara, Vin Santo di Gambellara e ora in cantiere anche un Recioto sur lie.
x Stefano
Sei forse uno di quei ragazzi di cui parla Maule nel libro di Andrea ?
x Andrea
Ho recuperato tramite acquisto diretto 2 Pico e 2 Sassaia 2009, ho riletto il capitolo dedicato a Maule, non so se riesco ad aspettare 5 anni, mi sa che vado in assaggio questo weekend, cosa dici ?
@marco: non intendo sostituirmi ad Andrea, ma se fossi in te il pico proverei a dimenticarmelo. dall’amico Ferdinando della Locanda Aurilia di Loreggia ne ho bevuto uno del 1999! era bello dritto porcaloca, c’era tutto!certo stiamo parlando di un vino che in cantina costa 11 euri per cui forse puoi anche cedere alla tentazione (come faccio io troppo spesso), però magari tra i 2 che hai preso il pico tra qualche anno ti darà più soddisfazione. il sassaia che (adesso la faccio fuori dal vaso) per me comunque è il loro vino migliore (7 euri), forse vien pronto a una bella bevuta prima del pico, o forse me lo racconto per giustificarmi. Io comunque ho risolto il tuo dubbio comprando ettolitri di Masieri (4,5 euri).
@ Marco
ho acquistato il libro di Andrea perché un amico di Torino http://www.vinologo.it mi aveva segnalato il libro e pensava si parlasse di me. L’ho acquistato e ho verificato che non ero io. Ho letto comunque il libro con piacere e l’ho anche scritto ad Andrea.
E’ dal 2003 che vado a trovare Angiolino in azienda poiché mi piacerebbe unirmi al suo movimento. Ormai ho perso anche la dignità a forza di essere rifiutato da lui.
L’ultima volta a settembre di quest’anno, dopo un’accesa discussione mi ha comunque chiesto i campioni per Villa Favorita, quindi staremo a vedere. Se vengo rifiutato anche sta volta però, abbandonerò.
In tale occasione (settembre) ho assaggiato il suo Recioto di Gambellara 2007 che ho trovato grandioso. Non mi sorprende che abbia preso i tre bicchieri.
Salve, vorrei inserirmi nella discussione sui vini di Cascina degli Ulivi testimoniando la serietà, la passione, l’integrità morale di Stefano Bellotti, che ha iniziato a fare biodinamica nel 1980, praticamente mosca bianca nel panorama italiano. Ci raccontava che le prime volte in cui presentava i suoi vini i sommelier alzavano la bottiglia per guardarla in controluce e scorgendovi i residui la riconsegnavano senza volerla neanche aprire! I tempi sono (un pò) cambiati, per fortuna. Quanto ai suoi bianchi, oserei dire che le vette sono rappresentate dal Montemarino, uno spettacolare cru di Cortese, e dall’ A Demua, mix di Riesling, Verdea, Bosco, Timorassa, Moscatella, uno dei più particolari vini bianchi italiani.
Recensione precisa. Condivido al 100%. Non mi sono trattenuto dall’aggiungere quest’inutile commento, perchè quando trovi uno che sente un vino nello stesso modo è una bella sensazione. Tra l’altro non conoscevo questo blog. Adesso lo esploro un po’. Buona giornata.
[…] acidità della Barbera non così decisa, leggero ricordo tannico e sorprendentemente morbido. A differenza di quanto scrive Andrea Scanzi, io non l’ho percepito come un vino (del) contadino all’assaggio. Insomma, se partiva […]
Io sinceramente, essendo intrippato con i Triple A, biodinamici, anfore e vini del genere, non riesco ad apprezzare particolarmente il vino in questione, ho provato con il bianco quest’estate e ieri ho ritentato con il rosso. Non capisco il finale abboccato e quasi amabile che ho riscontrato anche un po’ sul bianco, ma sul rosso quasi insopportabile. Il prezzo poi non lo trovo affatto adeguato al prodotto (da Eataly è sugli 11€ e in giro appunto 13-14€).
Insomma, da Piemontese cresciuto apppunto a Dolcetti e Barbera è un vino che non capisco. Ben altro discorso per gli altri prodotti di Cascina degli Ulivi che conosco e apprezzo.
Ho ordinato ieri 6 bott. della Cascina degli Ulivi. Sono ancato un pò a sentimento leggendo (oltre questo post) anche i dettagli sul loro sito (faccio finta di essere uno c he capisce.. ;P), ed ora attendo: 1 bt. Bellotti rosso + 1 bianco, 1 Nibio, 1 A Demua, 1 Mounbe, 1 Filagnotti. Ed ora, come ogni volta che ordino qualche bottiglia nuova, mi sento come un bimbo in attesa dei regali di Natale….una curiosità immane di assaggiarli!
Anche se so che non sarà una cosa così immediata vista la schiera di amici che oltre a Coca Cola (Zero per di più!) non vanno (chissà come mai siamo ancora amici?? 😉 )
Assaggiato ieri sera il Bellotti bianco (che accompagnava un filetto di platessa alla sorrentina, e direi abbinamento azzeccato! 😉 ). Vino da tutto pasto, morbido, fresco e con una discreta mineralità. Al naso profumi puliti di agrumi, albicocca e fiori d’arancio…
Non sarà un 5 grappoli ma per me è un gran bel prodotto.
Salve a tutti,
riguardo alla Cascina degli Ulivi devo fare purtroppo una segnalazione negativa non tanto riguardo al vino ma all’agriturismo, un’esperienza da dimenticare in assoluto, di cuore mi sento di non raccomandarlo.
e come mai?
Caro Andrea,io ed un gruppo di tuoi “estimatori” non riusciamo a trovare la ristampa del tuo Elogio dell’invecchiamento.A Genova,da Feltrinelli,e’ in ordine,ma non arriva.L’attesa,pero’,si protrae da sei mesi.Non e’ un po’ troppo?Grazie per la passione ed il garbo con cui scrivi.
Nando
Sono appena tornato dall’agriturismo della Cascina degli Ulivi e devo dire che non capisco il post precedente….la mia esperienza è stata ottima. Cucina con prodotti tutti coltivati presso l’azienda stessa e di ottima qualità. Veramente lodevole, soprattutto tenendo in consideazaione i prezzi.
interessante…da assaggiare assolutamente…